Un loft con pareti ammalorate finestre degradate pavimento dissestato, di primo acchito invivibile e squallido indegno per una convivenza con l'uomo.
Ma cosa accade? La fantasia inizia a lavorare e la mente come rapinando in un archivio d'immagini, di materiali, di sensazioni, di colori che tappezzano il locale; come per incanto le sensazioni si animano e rendono realizzabile lo spazio non più indefinito, non più finzione ma realtà.
Si apre la porta di colore smalto scuro e si entra nello spazio il pavimento tecnologico racchiude tutte le infrastrutture: luce, acqua, gas, e cablaggi permettendo la massima libertà su tutti i livelli dell'edificio. I grandi piastrelloni in resina cangiante disposti a quarantacinque gradi dilatano lo spazio ed eliminano le geometrie squadrate.
Lo sguardo si alza zenitalmente e incontra un televisore al plasma disposto su un supporto girevole, ai suoi piedi come in venerazione un sofà ampio e disponibile come una landa deserta che ospita schienali cuscini e braccioli. Due gradini in Wenge t'innalzano permettendoti di accedere con una visuale notte un futon tinta moka adagiato su un palchetto di colore bianco. Diviso dallo spazio giorno con un pacchetto di pannelli scorrevoli che si compattano all'interno dell'armadio a parete. Una porta con doppia funzione permette di entrare nell'antibagno con armadiatura.
Il bagno con la vasca quasi nascosta posizionata in una nicchia discreta e raccolta lasciando tutti i sanitari in linea sulla parete.
Nella zona giorno la cucina un isola dedicata alla preparazioni di cibi raffinati e particolari; è appena visibile. La sua presenza è celata da una piccola parete sormontata da un piano d'appoggio per cenette e colazioni informali, con adagiati alcuni sgabelli indispensabili per godere di quest'angolo dedicato al palato.